Tale metodologia non è una novità: è stata
infatti elaborata tra le due guerre mondiali da John Dewey, che
costruisce il suo nuovo modello educativo su di un set democratico
e "umano" e su di un modello di "scuola nuova",
basata fondamentalmente sull'attivismo pedagogico.
Ecco infatti come egli stesso descrive i suoi principi di insegnamento
contrapponendoli a quelli "tradizionali":
<<All'impostazione dall'alto viene opposta la possibilità
di esprimere e coltivare la propria personalità; alla disciplina
imposta dall'esterno viene opposta la libera attività; all'apprendere
da testi ed insegnanti, l'apprendere dall'esperienza; all'acquisizione
di abilità e tecniche isolate mediante esercizi è
contrapposta la loro acquisizione come mezzi per raggiungere fini
che interessano direttamente la vita reale (
)>> [Dewey,
1938]
Questi concetti appaiono all'avanguardia soprattutto ora che il
mondo della formazione aziendale si sta interrogando su come strutturare
nuovi progetti formativi che tengano conto del mutato panorama socio
- economico e che rispondano all'esigenza sempre più pressante
di intervenire sui comportamenti degli individui e non solo
sull'arricchimento delle loro nozioni.
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